Introduzione

Tutto inizia dall’omonima startup con sede nel Regno Unito fondata dal musicista Chris Sheldrick e dal matematico del Trinity College di Cambridge Mohan Ganesalingam. 

L’idea nasce dall’esigenza di trovare un modo molto semplice per identificare univocamente e soprattutto ricordare le coordinate di un qualsiasi punto nel mondo principalmente per agevolare i soccorsi specie nelle aree più remote. 

Sappiamo che è sempre possibile identificare tale punto tramite una coppia di numeri (il cui numero di cifre decimali stabilisce la precisione dell’informazione che vogliamo ottenere).

Ovviamente ricordare e/o digitare in un qualunque dispositivo una coppia di coordinate come ad esempio “45.4627124,9.1076927” (il centro della città di Milano) è un’impresa tutt’altro che semplice ed è soggetta a errori. 

La soluzione potrebbe essere quella di ricorrere agli indirizzi (civico, via, città, regione, nazione). Questo approccio tuttavia ha 2 importanti limitazioni: la localizzazione (linguistica) degli indirizzi (questo rende difficile gestire nomi di vie ad esempio da parte di utenti di diverse nazionalità) e l’impossibilità di ricorrere agli indirizzi in molte aree extra urbane.

 

Una possibile soluzione

Per questo stesso motivo, Google, nel 2014 ha rilasciato un sistema di geocoding chiamato “Open Location Code”. I codici che identificano le varie località ricavati da questo sistema sono comunemente noti come “Plus Codes”.

Questi codici sono derivati direttamente dalla longitudine e dalla latitudine e quindi per definizione è possibile assegnare un “Plus Code” a qualunque punto in qualunque parte del mondo.

Quindi ad esempio la località di cui sopra identificata dalle coordinate “45.4627124,9.1076927” si può referenziare col codice “8FQFF57Q+MX”.

Questo codice risulta enormemente più semplice da trascrivere o inserire nei dispositivi ma non in maniera così immediata e sicuramente ancora abbastanza difficile da ricordare. Inoltre è facile introdurre errori ad esempio scambiando una lettera e ottenendo di fatto una località diversa.

 

 

La marcia in più

 

 

La “marcia in più” offerta da What3Words consiste in un sistema che suddivide la superficie terrestre in quadratini da 3 metri quadrati a cui viene assegnata una tripletta di parole che identificano univocamente il singolo quadrettino. Quindi facendo riferimento sempre alla medesima località degli esempi sopra riportati, otterremo “gironi.gradite.lievito”.

Quello che salta subito all’occhio è la facilità sia nel ricordare che nel riportare o inserire queste 3 parole da qualche parte. L’altro grosso vantaggio è che la stessa località può essere identificata da 3 parole espresse in più di 26 lingue quindi ad esempio in inglese la stessa località sarebbe identificata dalle parole “nipped.fake.escapes” agevolando quindi l’utente qualunque sia la sua nazionalità e per qualunque località del mondo fosse interessato.

 

 

Si noti infine che la scelta di ogni parola utilizzabile per ogni data lingua è studiata ed è presa tra quelle di uso comune eliminando quelle con fonetica simile, quelle offensive, quelle “slang” e quelle che hanno pronuncia uguale in un’altra lingua come ad esempio “barn” in Norvegese (bambino) non viene utilizzata perché la stessa parola è già presente nel vocabolario inglese (granaio) delle parole consentite.

Il sistema è già utilizzato dalle forze dell’ordine inglesi e la sua adozione è in crescita.

Noi alla IES Solutions, grazie anche all’architettura modulare utilizzata nelle nostre soluzioni software, siamo in grado di offrire, su richiesta, anche questo innovativo supporto per i servizi di localizzazione.